L'ortognatodonzia è la branca dell'odontoiatria che si occupa della prevenzione, della diagnosi e del trattamento della malposizione dei denti, delle ossa e della cattiva occlusione fra loro.

 

Di cosa si occupa l'ortognatodontista?

L'ortognatodonzia non si occupa solo di far avere al paziente dei denti “dritti”: l'obiettivo è ottenere un'occlusione ideale in un viso armonico con una funzione masticatoria ottimale. La correzione delle malocclusioni porta a una migliore igiene orale dei denti e delle gengive, con una minore possibilità di formazione di carie; previene il rischio di traumi dentali, soprattutto nei bambini; guida la crescita delle ossa mascellari; migliora il sorriso, il profilo e l'estetica globale di tutto il viso. 

Il buon funzionamento dell'Apparato Stomatognatico in seguito al trattamento ortognatodontico migliora tutte le funzioni della bocca come la masticazione, la respirazione, la deglutizione e la fonazione, e mira all'eliminazione delle abitudini viziate come il succhiamento del dito e la non corretta posizione delle labbra.

In generale, il ruolo dell'ortognatodontista non è limitato al semplice riallineamento della posizione dei denti ma svolge un importante lavoro di promozione della salute che mira a una condizione di armonia morfologica e funzionale di tutti gli elementi dell'Apparato Stomatognatico. L'armonia fra tutte le parti del viso ha un'importante funzione psicologica e sociale oltre che estetica, perché migliora la stima e la fiducia di sé e il modo in cui ci si rapporta  verso gli altri e si trasmettono le proprie emozioni.

 

Da cosa è composta la visita ortognatodontica?

La visita ortognatodontica si compone dell'analisi sequenziale di tutti gli apparati, organi, sistemi che compongono l'Apparato Stomatognatico cercando di descrivere tridimensionalmente l'occlusione del paziente e includendo anche una valutazione gnatologica, ovvero funzionale. Normalmente la valutazione ortodontica si compone di più visite e utilizza diversi strumenti diagnostici come le fotografie, i modelli in gesso delle arcate, le radiografie: una prima valutazione globale è possibile con la classica ortopanoramica; la valutazione numerica delle problematiche ortodontiche si effettua mediante la cefalometria effettuata sul telecranio in proiezione laterale e/o in proiezione postero-anteriore; se necessario si può ricorrere allo studio 3D con le TC Cone Beam a basso dosaggio sviluppate proprio a scopo odontoiatrico.

 

A che età bisogna effettuare una visita ortognatodontica?

Non c'è un'età ideale per la prima visita ma sarebbe bene effettuare una valutazione della dentatura decidua entro i 6 anni: in questa fase, in collaborazione con l'odontoiatra pediatrico si ha un introduzione serena del bimbo nell'ambiente odontoiatrico e si può avere un quadro iniziale dell'occlusione di un bimbo, si possono prevenire ed intercettare eventuali problemi scheletrici o problematiche funzionali dette “abitudini viziate”; oggigiorno il lavoro sulla funzione  si effettua sempre più in collaborazione con il logopedista.

Le visite periodiche durante la crescita permettono di seguire l'evoluzione della permuta dentaria e della crescita scheletrica, e qualora si presentassero problematiche degne di una necessità di trattamento si interviene precocemente. L'ortodonzia intercettiva è un trattamento generalmente di breve durata (uno-due anni massimo) che permette appunto di intercettare durante la fase di crescita eventuali anomalie dento-scheletriche, guidando le ossa e i denti in una posizione più fisiologica ed evitando che il perdurare delle condizioni che hanno portato all'anomalia durante la crescita porti nel tempo a problematiche scheletriche più importanti.

Anche il paziente a fine crescita può necessitare di una terapia ortognatodontica correttiva: possiamo avere la correzione di piccole problematiche di disallineamento, rifiniture dovute a una recidiva ortodontica,  supporto e complemento alle altre branche come nel caso dell'ortodonzia pre-protesica, fino a correzioni di grosse malocclusioni dento-scheletriche. In alcune problematiche  l'alterazione della crescita è stata tale che in questa fase non è possibile correggere ortodonticamente la posizione delle ossa mascellari, pertanto l'ortognatodontista collabora con il chirurgo maxillo-facciale, preparando le arcate per permettere la correzione della componente ossea.

Molta importanza riveste il conoscere le motivazioni che spingono un paziente al paziente al trattamento, se estetiche o funzionali: dal confronto fra queste motivazioni e gli obiettivi del trattamento nascerà poi il piano di trattamento adeguato per quel determinato paziente.

 

Di quali strumenti si serve l'ortognatodontista?

Gli strumenti a disposizione vanno dalle terapie ortopedico-funzionali con apparecchiature rimovibili o fisse, utili per guidare la crescita disarmonica o per risolvere piccole problematiche dentali, fino alle classiche apparecchiature fisse.

Nell'adulto, in base alle esigenze estetiche personali e nei casi indicati, si può effettuare il trattamento ortognatodontico con apparecchiature fisse estetiche, trattamenti con ortodonzia linguale o grazie al progresso dell'odontoiatra digitale, con gli allineatori “invisibili”, piccoli gusci trasparenti e  rimovibili, utili nei casi di trattamenti poco invasivi o per piccole rifiniture.